“GIOCHIAMO CON LA LINGUA DEI SEGNI”, SCUOLA PRIMARIA a cura dell'Insegnante Valentina Gruppi



La classe 3 B della scuola primaria Bechi ha partecipato ad un laboratorio di approfondimento della lingua dei segni italiana (lis), che si è svolto in incontri cadenzati durante l’anno scolastico 2018/ 2019. Lo scopo è stato quello di far conoscere meglio ai bambini la lingua dei segni italiana, nello specifico il suo lessico, la sua grammatica e la sua sintassi, e di sperimentarne in prima persona il funzionamento. Gli alunni hanno interagito tra di loro attraverso una comunicazione visiva e non verbale, cioè attraverso la lingua dei segni, e hanno quindi avuto l’opportunità di mettere alla prova una modalità espressiva alternativa che può facilitare il superamento di difficoltà linguistiche legate a fattori vari (ad esempio, nella classe sono presenti bambini con genitori non italofoni, un bambino sordo, bambini particolarmente timidi). Inoltre, il contesto ludico e privo di valutazioni ha favorito la motivazione dei singoli a partecipare attivamente.
Il laboratorio  è stato strutturato sulla base del libro “Gioco e imparo con la lis”, di Jacopo Murolo, Mirko Pasquotto e Rossana Rossena, edito da Erickson, il quale presenta una serie di racconti brevi e delle attività che descrivono il vissuto di un bambino sordo, i suoi amici e la sua famiglia, e utilizza sia la lingua scritta che la lingua dei segni italiana attraverso la sua rappresentazione grafica.



In ogni incontro è stato affrontato un capitolo della storia di Ciro, il protagonista, e sono stati utilizzati i contenuti grafici del libro attraverso la loro scansione e proiezione alla lavagna interattiva multimediale (lim). In particolare, ogni lezione si è così svolta:
-          L’insegnante di classe, che conosce la lingua dei segni italiana, indica alla lim una semplice frase del racconto, in modo che i bambini la possano leggere, quindi la traduce in lis; segue tale procedimento per tutto il testo.



-          I segni presenti nel racconto vengono visualizzati alla lim (nella loro rappresentazione grafica) per essere ripetuti con la classe; successivamente, alcuni bambini a turno si recano alla lavagna per chiedere ai compagni di eseguire gli stessi segni e per eventualmente correggerli.
-          L’insegnante indica un piccolo gruppo di bambini (tre o quattro componenti), i quali si recano in una stanza differente e provano a mettere in scena la storia appena letta. Ognuno ha un ruolo stabilito dall’insegnante e recita la sua battuta riportata sul libro attraverso la lis. I segni utilizzati provengono dal piccolo vocabolario presentato nella fase precedente all’attività e se necessario sono integrati dall’insegnante che accompagna i bambini nell’elaborazione della messa in scena. I compagni rimasti in classe, in presenza di un’altra insegnante, ripassano i segni appena appresi, colorando una scheda tratta dal libro di riferimento.



-          Dopo un periodo di tempo ridotto, il piccolo gruppo di bambini torna in classe e rappresenta teatralmente il racconto attraverso la lingua dei segni italiana. Ad ogni incontro, a turno, un nuovo gruppo sperimenta la drammatizzazione.

I bambini hanno apprezzato l’attività proposta e hanno dimostrato di sapersi mettere in gioco anche nella vita quotidiana di classe, mettendo in campo strategie di comunicazione diverse all’interno di situazione varie.

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